L’emergenza sanitaria Covid19 e le conseguenti restrizioni adottate dal Governo hanno implicato la necessità di attuare il distanziamento sociale e le relative chiusure di negozi e attività commerciali.
Il settore delle vendite ha subito una battuta d’arresto non indifferente, ma non totale, spostando, quindi, l’esperienza di acquisto online con un incremento esponenziale, come riportato dalle stime Nielsen.
Dall’ultima settimana di febbraio alla prima di marzo 2020, gli acquisti online di beni di largo consumo hanno registrato un aumento di 83,5 punti percentuali anno su anno e del 30% da una settimana all’altra.
Questo rapido cambiamento di abitudini ha colto impreparati sia i neofiti degli acquisti online che i venditori causando disagi connessi alle limitazioni dei servizi e consegne in ritardo.
Per avere un metro di misura, basti pensare che il lockdown ha messo a dura prova anche un colosso dell’e-commerce come Amazon, che per alcune settimane tra marzo e aprile ha sospeso le spedizioni dei beni non di prima necessità.
A supporto degli acquirenti, soprattutto quelli più inesperti, è sceso in campo anche Netcomm con un vero e proprio decalogo per distinguere i portali di commercio elettronico di cui ci si può davvero fidare, leggiamoli insieme:
- Dati societari visibili
- Una solida reputazione
- Condizioni generali di vendita
- Pagamenti sicuri
- Tempi di consegna
- Nessun ostacolo al recesso
- Garanzia post vendita
- Canali di reclamo chiari
- Tribunale competente
- Consensi privacy espliciti
Cosa ci si aspetta per la fase 2?
Sicuramente, le PMI dovranno puntare sempre di più all’online, farsi trovare pronti ad accogliere e soddisfare la domanda, distinguersi dalla massa.
Non stiamo più parlando di una tendenza o di una moda da seguire per sentirsi imprenditori aggiornati o al passo con i tempi.
Nell’immediato futuro, web marketing ed e-commerce saranno molto probabilmente le più potenti risorse su cui le aziende dovranno puntare: IL FUTORO E’ ORA!